Affari ed ecologia non sono questione di lana caprina. A Guspini, nel Medio Campidano sardo, lo sanno bene i coniugi Oscar Ruggeri e Daniela Ducato che grazie alla lana di pecora, bianca e nera, hanno tradotto l'intuizione avuta nella Banca del tempo in un florido business ecocompatibile. In meno di due anni, dall'isola hanno raggiunto il resto d'Italia, Francia, Svizzera e Austria. Saranno loro, con l'azienda Edilana fondata a metà 2008, a foderare di pannelli fonoassorbenti gli alloggi temporanei che saranno costruiti a Milano per l'Expo 2015.
Questa storia parte da un furgoncino che scarica nella sede della Banca del tempo di Guspini, tra le prime a partire in Italia e nella quale si scambiano saperi e formazione, quintali di lana. «Un rifiuto speciale - spiega Daniela Ducato - che deve per forza essere conferito agli inceneritori. La cliente della Banca del tempo era stanca di pagare un costo altissimo per farla bruciare ma non sapeva come utilizzarla». Gli adulti non lo sapevano, ma i ragazzi sì.
La comitiva di giovani che si riuniva a casa Ruggeri foderò per gioco con gli scarti della lana grezza una casa di legno nella quale, casualmente, entrò Daniela. «Il clima e l'acustica erano perfetti». Quel lampo intuitivo fu tradotto in una serie di prototipi termoacustici nei quali la cura e l'amore riversato dalla famiglia Ruggeri, che in Sardegna ha la più grande impresa di distribuzione di materiali edili, era inversamente proporzionale alla diffidenza che incontrava nelle alte sfere della burocrazia. «Nel 2008 partecipammo a un progetto e presentammo i nostri materassini fonoassorbenti alla regione Sardegna - ricorda Ducato - ma neppure presero in mano i prototipi per studiarli. Dopo un po' ci dissero che avremmo dovuto costruire nuovi impianti per i quali erano a disposizione 1,2 milioni di euro, di cui il 60% a fondo perduto».
Chiunque avrebbe accettato i soldi ma non la famiglia Ruggeri. «Gli architetti - ricorda divertita Daniela - non avevano capito ciò che avevano intuito i nostri ragazzi. E poi quella montagna di soldi era inutile. Avremmo dato vita all'ennesima cattedrale nel deserto che devasta la nostra terra». I coniugi si rivolsero alla Tessile Crabolu di Nule (Sassari), in grave crisi. «Occupammo una parte dei loro locali - ricorda Oscar Ruggeri - e cominciammo a produrre i primi prototipi di materassini su scala industriale con macchinari che non esistevano al mondo e che abbiamo costruito con le nostre mani, ricorrendo ai saperi e alle conoscenze della banca del tempo».
Nel 2008 il colpo di teatro che meglio non poteva convincere i 650 commercianti, le 450 falegnamerie e i 400 negozi di elettrodomestici da incasso, abituali clienti dei coniugi Ruggeri: la nuova sede della Essedi, una delle due imprese di famiglia che complessivamente fatturano oltre 25 milioni, fu completamente foderata dai pannelli testati a Nule. Da allora l'escalation non ha conosciuto soste. La rete distributiva sarda non riesce a stare dietro agli ordini di queste intercapedini che vengono inserite nelle mura, nei pavimenti e nelle soffitte di case, fabbriche e uffici. I prodotti sono sbarcati in tutta Italia e perfino in Austria dove esistono fabbriche simili che utilizzano lana merinos. «Non c'è però paragone sulla resa» spiega orgogliosa Daniela.
Edilana, che non ha debiti con le banche, nel 2009 ha fatturato 561mila euro e per l'anno in corso prevede di raddoppiare i ricavi. Gli utili sono tutti reinvestiti nella ricerca sperimentale sul campo. «I migliori ricercatori - spiega la coppia - sono i nostri ingegneri». Una scelta che paga. A fine 2008 Edilana ha brevettato, a livello mondiale, la "filigrana di lana", una foglia di spessore millimetrico utilizzata per lampade e pareti luminose.
La rincorsa al business ecologico di Edilana, che oggi impiega una quindicina di dipendenti, oltre a sostenere la rete distributiva in Italia e all'estero, non si ferma. La vicina Corsica è diventata un partner eccellente per penetrare sempre più i mercati francesi. «Le pecore corse - spiega Daniela - forniscono un lana nera che non può essere colorata ed è perciò inutilizzabile. Ma non per i nostri pannelli fonoassorbenti».
L'"economia senza denaro" è un chiodo fisso per questi coniugi cinquantenni, che oggi sfornano non meno di 8mila metri quadrati al giorno di materassini. «Abbiano trovato il modo di scambiare saperi e conoscenze anche per il trasporto, i cui costi elevati vanificherebbero i nostri sforzi e renderebbero inaccessibile il prodotto fuori dall'isola». Come? Semplice: il prodotto viene trasportato a destinazione o nel magazzino di distribuzione per il Nord Italia e l'Europa di Cormano (Milano) dai "padroncini" che dall'isola partono per approvvigionarsi di prodotti biologici. «Partivano vuoti - spiega Oscar - e tornavano carichi. Ora partono con il nostro materiale, guadagnano un po' per il trasporto, e ritornano».
E i carichi saranno sempre più leggeri. Non nel peso ma nel rispetto dell'ambiente. «Il segreto della lana - conclude Daniela - è la capacità di intrappolare l'aria. Le dò una primizia: abbiamo trovato il modo di ridurre il volume dei nostri rotoli del 70% senza intaccare minimamente la qualità e la resa». Maggiori quantitativi nei furgoni e, di conseguenza, meno viaggi e minore inquinamento atmosferico.
L'economia senza denaro e l'ecologia non sono una questione di lana caprina, lo insegna la Sardegna.
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